Torretti, Presidente ANIEM Confapi Marche: “L’aumento può far ripartire molti cantieri”.
“La situazione di stallo, di incertezza, di preoccupazione potrebbe essere finalmente ad una svolta dopo che la Regione Marche ha chiesto e ottenuto di aumentare del 25% il contributo parametrico per gli edifici singoli, unifamiliari e bifamiliari L4, quelli cioè che necessitano di un intervento radicale di demolizione e ricostruzione d’intesa con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione”.
A dirlo è Roberto Torretti Presidente di ANIEM Confapi Marche, imprenditore di Sant’Elpidio a Mare che, in qualità di membro anche della giunta nazionale ha rappresentato tutte le problematiche di un intero comparto.
“Abbiamo bisogno di uscire da questa tempesta perfetta – ha aggiunto – che ha portato al blocco di moltissimi cantieri nelle Marche per l’aumento delle materie prime, caro energia e caro gasolio, difficile reperibilità dei materiali di costruzione”.
Il quadro condiziona sia gli interventi legati alla ricostruzione post sisma che coinvolge quasi 90 comuni dell’entroterra marchigiano che le opportunità offerte dal PNRR.
“Per quanto concerne il sisma, come associazione di categoria non possiamo che sostenere la decisione della Giunta regionale che ha inteso evitare che l’ordinanza prezzi potesse produrre effetti meno vantaggiosi proprio per quei cittadini terremotati che hanno subito i danni più gravi fissando un aumento del contributo parametrico in favore degli edifici più danneggiati superiore del 5% rispetto a quello riconosciuto agli altri edifici. Per gli altri edifici è al 20%”.
Resta sul tavolo anche il problema tempo. “Sosteniamo la necessità di prorogare la fine lavori per gli appalti avviati – insiste Torretti – considerando i ritardi negli approvvigionamenti di materiale e per le incertezze che minano la serenità delle aziende e delle attività.
“Fermare i cantieri – conclude Torretti – è stata una sconfitta per tutti, una misura non certo auspicata dagli imprenditori in un momento storico e sociale nel quale tutti auspichiamo invece normalità e di poter lavorare utilizzando i molti fondi pubblici. Ciò che sta accadendo in termini di rincari dei costi dell’energia rende sempre più evidente la necessità di una transizione energetica prima ancora che ecologica per ottenere migliori condizioni per poter lavorare”.