Un incontro esclusivo per imprenditori è stato organizzato da Confapi Industria Ancona e Banco BPM, per analizzare la congiuntura internazionale nell’ambito di un apparente scollamento fra un’evoluzione rallentata della congiuntura e i progressi compiuti dai mercati finanziari, e una panoramica di soluzioni di finanza straordinaria anche nel contesto del passaggio generazionale in azienda.
Per Banco BPM, presenti Roberto Misteriosi Responsabile Commerciale D.T Emilia Adriatica, che ha dato il benvenuto e ha sottolineato la presenza di Banco BPM nel territorio marchigiano, per accompagnare le imprese nel loro percorso di crescita, innovazione e transizione anche attraverso le sinergie di Banca Aletti e Banca Akros del Gruppo Banco BPM.
Matteo Castelli, M&A IMPRESE E CF SOLUTIONS di Banca Akros del Gruppo Banco BPM, e Alessandro Stanzini, Responsabile ECONOMIC RESEARCH AND MARKETS STRATEGY Banca Aletti, sono stati gli apprezzati relatori all’evento riservato, a cui hanno partecipato imprenditori associati a Confapi Industria Ancona.
“La piccola e media impresa italiana – dove il 70% delle aziende ha una struttura proprietaria familiare – è sempre più protagonista nel contesto delle operazioni di finanza straordinaria, che possono favorire le varie fasi di sviluppo e crescita fino a percorsi di valorizzazione – ha sottolineato Matteo Castelli, M&A IMPRESE E CF SOLUTIONS di Banca Akros del Gruppo Banco BPM. “Nei momenti di discontinuità devono essere implementati progetti di natura strategica, ovvero operazioni straordinarie con le attività di Mergers & Acquisitions ed Equity Capital Market, operando anche in ambito internazionale”.
Una panoramica sullo scenario internazionale è stata presentata da Alessandro Stanzini, Responsabile ECONOMIC RESEARCH AND MARKETS STRATEGY Banca Aletti: “L’economia globale cresce a tassi superiori al 3% nel 2024-2025, intensità più che buona in rapporto alla serie di fenomeni negativi e ai numerosi accidenti occorsi negli ultimi anni, generatori di impulsi anticiclici molto potenti, contrastati con successo da politiche economiche espansive che hanno però fatto crescere il debito pubblico. La crescita è tuttavia disomogenea fra i paesi (bene gli Stati Uniti, Europa stagnante, Cina ancora impegnata a risolvere la crisi immobiliare/finanziaria), differenziata settorialmente (male la manifattura, bene il terziario) e caratterizzata da fattori frenanti di ordine strutturale – ha sottolineato Alessandro Stanzini. “Questa evoluzione si è accompagnata ad un generalizzato affievolimento delle pressioni inflazionistiche, fenomeno che ha consentito alle banche centrali di avviare una fase di allentamento monetario”.