L’azienda di Ancona ha fatto dell’azione repentina la chiave della resistenza in tempi di pandemia.
Reagire tempestivamente: così Bora ha resistito alla crisi. L’azienda si occupa di progettazione, fabbricazione e manutenzione di stampi e stampaggio di componentistica metallica per i settori dell’automotive e degli elettrodomestici e per farlo si affida a due sedi produttive, una in Italia e una in Polonia, con all’attivo rispettivamente 150 e 90 dipendenti circa.
Come racconta il CEO Mauro Barchiesi intervistato dalla rivista IL MONDO proprio per il suo esempio, Bora, facente parte della CONFAPI, ha partecipato ad una ricerca della Harvard Business School su come le pmi italiane hanno reagito al fenomeno anche con mezzi limitati rispetto a quelli delle grande aziende.
- Come avete affrontato il periodo della pandemia?
«L’anno scorso, con l’inizio della pandemia e il lockdown, il punto su cui ci siamo concentrati maggiormente è stato quello di reagire velocemente a quanto stava accadendo. Sin dal primo momento ci siamo impegnati per fermarci solo il giorno dopo la chiusura del nostro ultimo cliente in modo da non creare nessun problema nella supply chain; abbiamo applicato lo stesso metodo anche alla ripresa dei lavori. La primissima cosa che abbiamo fatto è stata nominare tempestivamente un Comitato Covid interno che unisse tutte le parti coinvolte così da essere sempre aggiornati e condividere tutte le novità su questa tematica. Ovviamente un passaggio fondamentale per noi è stata la gestione del personale: dal fare indossare tutti i dispositivi di protezione individuale al gestire le problematiche si ognuno, abbiamo voluto essere un supporto per tutti gli stakeholders. I clienti, inoltre, ci hanno sempre monitorato in merito all’applicazione delle procedure».
- Ora che si avvicina la ripartenza, quali sono i vostri obiettivi futuri e quali le vostre strategie?
«Fortunatamente i nostri mercati di riferimento, quello dell’automotive e quello degli elettrodomestici, sono già ripartiti o meglio non si sono mai davvero fermati. Durante la crisi finanziaria del 2008 si erano vissuti cali di fatturato importanti. L’anno scorso, invece, i mercati hanno ripreso sin da subito con i volumi precedenti, basti pensare che il settore degli elettrodomestici ha registrato nel 2020 volumi maggiori che nel 2019. Anche nel settore delle auto i progetti collegati al mondo dell’elettrico sono andati molto avanti. Nel 2020 noi abbiamo registrato un calo del fatturato di circa il 13% ma abbiamo retto tutto sommato bene, ne abbiamo approfittato in modo strategico per portare avanti lo sviluppo dell’industria 4.0. Come l’ho ribattezzata, la nostra è un’azienda “old economy” ma oggi ci stiamo digitalizzando completamente: questo periodo ha portato ad uno stravolgimento e un’accelerazione sul digitale molto importanti, pensiamo ad esempio allo smart working o al rapporto con gli stakeholders».