Il quarto appuntamento del ciclo di Webinar Informativi “I Giovedì di Confapi” ha proposto un approfondimento per fare il punto sugli aspetti fiscali del credito di imposta dei beni strumentali ordinari e 4.0, sulle Deroghe alle coperture per perdite relative al bilancio 2020 e alle Opportunità di rivalutazione di beni d’impresa insieme a cura di Claudio Beldomenico e Ilaria Volpini, Studio Associato Bordi-Beldomenico.
LA PREMESSA
Molte novità di bilancio dipendono dall’effetto Covid che, a livello di bilancio, hanno creato numerosi vantaggi considerando le grandi difficoltà alle quali sono andate incontro sia le società di persone che quelle di capitali.
LE NOVITA’ INTRODOTTE
Aspetti fiscali del credito d’imposta: vantaggi e svantaggi.
Tutte le imprese possono beneficiare, indipendentemente dalla natura giuridica, delle novità introdotte dalla legge di bilancio. Solo poche categorie non beneficiano dei vantaggi per le agevolazioni dei beni 4.0 come ad esempio i liberi professionisti, le aziende in stato di crisi e liquidazione, quelle non in regola con la normativa sul lavoro e col versamento dei contributi (DURC). Sono escluse anche le imprese sanzionate per la legge sulla responsabilità amministrativa. Gli investimenti agevolabili sono sia beni materiali che immateriali e quelli 4.0 quindi altamente tecnologici. Come accadeva già per il super ammortamento, sono esclusi i veicoli e i fabbricati. Tra i beni immateriali ordinari figurano ad esempio tutte le tipologie di software. La data spartiacque della quale bisogna tenere conto è quella del 16 novembre 2020. Fino al 15 novembre è in vigore la vecchia legge di bilancio che fissava per i beni ordinari il credito al 6% solo per i beni materiali. Dal 16 novembre è portata al 10% sia per i beni materiali che immateriali per tutto il 2021. Dal 2022 si tornerà al 6% sia per i beni materiali che immateriali. Per i beni immateriali 4.0 è stata implementata dal 40% al 50% con gli scaglioni in base all’investimento.
Occorre fare attenzione ai beni acquistati e consegnati nel 2021 ma il cui ordine è fatto prima del 15 novembre 2020 e pagato l’acconto del 20%: in questo caso il bene rientra nella norma che fa riferimento alla vecchia legge. Il credito d’imposta viene utilizzato in F24 e lo si può utilizzare subito per i beni ordinari mentre per i beni 4.0 dal momento dell’interconnessione. Quindi occorre fare attenzione ai tempi di consegna, l’entrata in funzione e l’interconnessione del bene. Per gli investimenti sopra a 300mila euro serviva una perizia tecnica. Dal 16 novembre 2020 non basta più una perizia tecnica semplice ma occorre una perizia giurata. Per i beni ordinari e per quelli rientranti tra i 4.0 occorre che nelle fatture ci sia il richiamo agli articoli di legge di riferimento 160/19 o 178/20. Eventualmente tale dizione può essere integrata o aggiunta successivamente. Il credito d’imposta ottenuto può essere utilizzato per il pagamento di qualsiasi tributo. Se venduto entro 2 anni il credito va riversato.
Esempio pratico: un’azienda Srl che fa un investimento per 1 milione di investimento essa ottiene 500 mila euro di credito di imposta da utilizzare in 3 anni ai quali aggiungere altri circa 287mila euro di altre tasse, per un totale di quasi 790 mila euro, quindi il 79%, per cui all’azienda il bene in questione costa solo il 21% del valore. Inserendo i principi anche della legge Sabbatini scende addirittura al 14%.
Rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni
E’ utile non solo per coprire problemi di bilancio ma per migliorare la patrimonializzazione dell’impresa senza esborso da parte dei soci, per migliorare il rating bancario e perché fornisce importanti vantaggi fiscali. Sono escluse le grosse aziende e i professionisti. La rivalutazione è possibile previa iscrizione al bilancio 2019.
E’ possibile la rivalutazione per singoli beni o solo civilistica, o sia civilistica che fiscale, o con possibilità di affrancamento della riserva di valutazione. Le peculiarità della rivalutazione riguardano la deduzione di maggiori ammortamenti che può avvenire subito o per la cessione del bene oggetto di rivalutazione. La rivalutazione è conveniente soprattutto per coloro che hanno intenzione di vendere o assegnare ai soci l’immobile dopo almeno 3 anni. Non serve una perizia per la rivalutazione ma è sempre consigliabile che venga redatta da un terzo.
Deroga alla copertura delle perdite di bilancio 2020
La disciplina generale distingue se il capitale si riduce di 1/3 per via delle perdite o se, in ragione di questi fatti, va sotto il minimo legale. La deroga Covid concede 5 anni per osservare l’andamento dell’azienda e prendere decisioni circa il suo futuro. Gli Amministratori sono tenuti comunque a convocare l’Assemblea di Soci ai quali è presentata la situazione patrimoniale. L’Assemblea dei soci deve deliberare il ricorso alla deroga perché sia efficace, ed è consigliabile creare un apposito conto perdite 2020 che dovrà essere reintegrato con utili successivi. Gli utili degli esercizi successivi devono essere destinati a coprire prioritariamente le perdite.
LE CONCLUSIONI:
La disciplina è complessa e, per le società di capitali, è una materia le cui novità riguardano anche i soci. Per questo il suggerimento è di affidarsi al proprio consulente di fiducia o alla Confapi Ancona per studiare il singolo caso concreto ed avere utili suggerimenti.